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venerdì 6 giugno 2008


Cosa posso dire di Leon?
Léon (Jean Reno) è un sicario italoamericano ed appare all'inizio del film nel modo più spettacolare e terrificante, ovvero massacrando i guardiaspalle di un personaggio sgradito alla mafia italoamericana e convincendo questi a sparire dalla città. Quello che sembra un invincibile assassino abita in un palazzo degradato a Little Italy, New York. Là vive da solo assieme a una pianta che cura con amore, mentre i suoi vicini hanno problemi di altro tipo. Tra questi la famiglia di una ragazzina di nome Matilda (Natalie Portman), una dodicenne dal look smaliziato, che vive una difficile situazione familiare. Il padre è un poco di buono che vive di espedienti assieme alla compagna, che è una prostituta. Matilda ha un fratellino a cui vuole molto bene e una sorellastra più grande che non la sopporta.
A un certo punto arriva una visita a casa di Matilda: alcuni poliziotti della DEA (il dipartimento americano antidroga), comandata dal corrotto e psicotico Stanfield (Gary Oldman), rivogliono indietro una partita di droga che avevano affidato al padre della ragazza, ma che hanno ritrovato pura al 90% anziché al 100%. La differenza è del valore di migliaia di dollari. Nonostante la mediazione di uno dei poliziotti tra Stanfield e il padre di Matilda, che dice di non saperne nulla di questa storia, la situazione non si è sbloccata se non nel fatto che loro torneranno il giorno successivo a mezzodì.
Il babbo di Matilda sembra sottovalutare la situazione, ma il giorno dopo Stanfield ritorna davvero e senza bussare alla porta. A colpi di fucile il suo commando uccide la matrigna di Matilda nella vasca da bagno e la sorellastra sul corridoio. Poi arriva Stanfield, che si è impasticcato di droga e gasato con Beethoven, il suo autore preferito. Dice al malcapitato che il tempo è appena scaduto. Dopo qualche momento di tensione, mentre frugano nell'appartamento, il padre di Matilda tira fuori un fucile, spara a uno dei poliziotti in borghese, ma ne scaturisce un conflitto a fuoco in cui anche il fratellino di Matilda viene fatalmente ucciso, dopo che si era rifugiato sotto il letto. Anche il padre di Matilda viene ucciso da Stanfield che, furioso perché gli ha rovinato il vestito con una pallottola di striscio, lo bersaglia di pallottole fino a quando uno della squadra lo fa smettere
Matilda, in quel momento, è fuori per fare la spesa per Léon, consistente nella solita fornitura di latte di cui lui è goloso. Lei già lo conosceva perché lui gli aveva dato un fazzoletto (l'aveva trovata sul pianerottolo, con il naso sanguinante dopo che il padre l'aveva colpita, e lei gli aveva chiesto: "La vita e' cosi dura solo quando si e' bambini?"... "No, è sempre così").
Quando rientra, trova la scena raccapricciante del padre ucciso sulla soglia di casa, mentre stava per scappare, e con un grandissimo sangue freddo, bussa alla porta di Léon. Piangendo sommessamente, Matilda gli chiede di aprirgli la porta. Léon non voleva entrare in questa storia, invece accetta e apre. I poliziotti di Stanfield, in ogni caso, non sapevano chi lei fosse e non la riconoscono come componente della famiglia, quando lei passa davanti alla sua porta, facendo finta di nulla.
Matilda viene tranquillizzata da Léon, che ha una psicologia ancora infantile, nonostante la sua vita, e che non sa nemmeno leggere. Matilda, a un certo punto, si fa coraggio e gli pone una domanda diretta ("Léon, ma tu precisamente che mestiere fai per vivere?"), e quindi scopre che quest'uomo è un killer professionista ("Io faccio le pulizie"). Lui è agli ordini di un boss mafioso, Tony (Danny Aiello), che fa il gestore di un ristorante come copertura alla sua attività ("Le banche le rapinano un giorno sì e uno no, mentre invece nessuno ci viene mai a rapinare il vecchio Tony", dice a Léon quando lui gli chiede che ne è dei suoi soldi, tenuti dal boss). Dopo che Léon risponde così, Matilda di rincalzo: "Sei un killer?". "Sì". E, inaspettatamente, lei continua: "Forte!". La notte, Léon prende la pistola e sta quasi per uccidere nel sonno Matilda, ma il suo desiderio di restare invisibile e insensibile alle vicende di altri non è abbastanza forte da farglielo fare, e questo è una svolta per tutta la storia. Inizia infatti il sodalizio di una delle coppie più insolite del cinema moderno.
Matilda vuole che Léon la vendichi e, per pagare i 5000 dollari del suo compenso per ciascun omicidio, lavorerà per lui. Léon le chiede: "Ma, se odiavi tanto i tuoi familiari, perché lo desideri?". Lei risponde che le hanno ucciso anche il fratellino, l'unica persona di cui le importava.
I due iniziano un viaggio lasciando l'appartamento e alloggiando in alberghi. Léon insegna a Matilda tutti i trucchi del killer, la fa allenare con i fucili, si divertono con le imitazioni, lei gli insegna a leggere, ecc.
A un certo punto, Matilda riesce a scoprire chi è l'assassino della sua famiglia, quando, tornata per cercare alcuni suoi oggetti, sente parlare Stanfield nel suo appartamento sotto sequestro. Allora va al suo ufficio armata fino ai denti e lascia un biglietto di addio a Léon, chiamandolo "amore mio". Léon si precipita alla sede della Polizia, entra e uccide due dei colleghi di Stanfield, che stavano interrogando la ragazzina dopo che il loro capo, con grande intuito, l'ha scoperta. L'avrebbe forse uccisa se non fossero arrivati i colleghi annunciandogli che Léon aveva appena ucciso uno di loro, colpito in un locale della mafia cinese.
Alla fine, dopo una visita a Tony, Stanfield riesce a farsi dire dov'è Léon, e gli tende un agguato. Ma la forza d'assalto messa in campo viene messa fuorigioco dall'astuzia di Matilda che, dopo esser stata catturata, fornisce agli incursori un'indicazione errata del codice dei "toc-toc" da eseguire alla porta, prima di entrare.
Léon, allertato dal codice sbagliato, si prepara e stermina due team di commando della polizia, poi prende un ostaggio e lo scambia con Matilda. Ma oramai sono circondati da parecchie decine di uomini armati di artiglieria pesante. Allora Léon fa scappare Matilda per un condotto dell'aria condizionata, appena prima che l'appartamento salti in aria per una granata da 60 mm, sparata dalla polizia dentro l'appartamento.
Léon sopravvive e si fa trovare, in quel caos, vestito come un incursore con tanto di maschera antigas. È ferito ma, riuscendo a sopravvivere all'attacco, viene portato fuori dai poliziotti, che lo credono uno di loro, anche se sembra sotto choc e parla poco. Ma Stanfield lo riconosce e ordina a tutti di uscire dall'edificio. Léon sta per uscire dal palazzo, in una delle scene madri del film, ma Stanfield lo uccide sparandogli alle spalle, con una pistola. Però Léon, prima di morire, parla con Stanfield: "Stanfield!". "A tua disposizione", risponde quello. "Questo te lo manda Matilda", gli dice Léon, mettendo in mano al poliziotto un oggetto. Stanfield lo guarda: è la sicura di una bomba a mano. Apre il corpetto a Léon e gliene trova addosso una mezza dozzina. Fa solo in tempo a dire "merda" e poi avviene l'esplosione, seguita in tutta la sua espansione dallo sguardo della telecamera.
Matilda si reca da Tony a chiedere un lavoro, ma lui le intima di tornare a scuola piuttosto, perché non ha lavori per ragazzine di 12 anni. Comunque le terrà i soldi di Léon che, prima di morire, aveva detto a Tony di riservare a Matilda. Lei torna al collegio che aveva in precedenza smesso di frequentare e racconta la sua storia all'esterrefatta direttrice ("La mia famiglia è stata uccisa dall'Antidroga, oggi è morto l'uomo più straordinario che abbia mai conosciuto e se lei non mi aiuta anche io morirò entro stasera"), e lei la riaccoglie nel suo istituto.
Matilda mette la piantina che apparteneva a Léon sotto un grande albero e le dice: "Penso che staremo bene qui, Léon". Il film finisce con la canzone Shape of My Heart di Sting e il ringraziamento alla città di New York.

Sono due le scene che adoro realmente: la prima, quando Leon entra nel palazzo della DEA e rifila un pizzone all'agente all'entrata senza neanche fargli aprire bocca(un mio sogno nel cassetto). La seconda è la madre del film, quando Stanfield spara a Leon, il quale gli propina lo scherzetto dell'anello.

http://it.youtube.com/watch?v=locIxsfpgp4
Questa canzone è bellissima.


Odio essere in vacanza a questo modo...

Ola

6 commenti:

Unknown ha detto...

non sai proprio come passare la giornata....

Anonimo ha detto...

Leon è un gran film. Davvero grande.
Ma hai già detto tutto tu.

Dair Raj'esma ha detto...

@Claudio:eccome se saprei come passare la giornata clà, ma è che mi sento un pò apatico da martedì

@Alice: ne facessero ancora di film così... ma ormai tutti i film attuali non son alla fin fine altro che remake

Anonimo ha detto...

Sì, Leon è un grande film :-D

Grazie per il commento, CIAO!!!

Anonimo ha detto...

dair: per fortuna hai torto... altrimenti il cinema sarebbe morto da un pezzo!

frangimerda ha detto...

Se ti è piaciuto Lèon vediti Gran Torino (2009).
Senza scherzetto dell'anello ma con Clint Eastwood, che è un po' uno scherzetto dell'anello protratto per due ore di film.